Nell´attività sportiva non ogni fallo di gioco è penalmente consentito.

12-03-2012 16:48 -

Gli Ermellini riprendono il tema delle lesioni procurate a terzi durante l´attività sportiva per ribadire che nelle partite amatoriali il livello di accettazione preventiva del rischio alla incolumità fisica dei partecipanti è limitato a pregiudizi di scarso rilievo, quali semplici ematomi od ecchimosi, concettualmente e prevedibilmente non "ineludibili" nel gioco del calcio.Non può quindi dirsi scriminata una responsabilità a titolo di colpa qualora la condotta di gioco, pur finalizzata allo sviluppo di un´azione di gioco, ma in cosciente e volontaria violazione del regolamento sportivo, si appalesi come assolutamente sproporzionata ed estranea alle finalità del gioco e contraria ai principi base di lealtà e correttezza. In tal caso, si esorbita dall´area di non punibilità in ragione dell´operatività della scriminante non codificata del c.d. rischio consentito.







Fonte: Cassazione Penale, Sezione IV, sentenza 28.2.2012, n°7768